
Il ritratto di Dorian Gray è un romanzo di Oscar Wilde del 1890, divenuto celebre negli anni fino a diventare un classico della letteratura inglese.
Nel 2009 Oliver Parke dirige il film intitolato "Dorian Gray", interpretato da Ben Barnes Dorian Gray) e Colin Firth (Henry Watton).
Il film, a mio parere, è piuttosto deludente in quanto stravolge quasi completamente la trama del libro, che essendo divenuto un classico della letteratura per stile e contenuto, avrebbe dovuto avere un riscontro più fedele nell'interpretazione cinematografica. Elenco quindi la serie di differenze principali che ho individuato assistendo alla proiezione del film.
DIFFERENZE TRA LIBRO E FILM
Nel libro, Dorian si innamora di Sybil Vane dopo averla vista recitare diversi ruoli in teatro. Si innamora, quindi, della sua ARTE. Quando Dorian si dichiara e Sybil ricambia il suo sentimento, la ragazza non riesce più a recitare con la stessa enfasi di prima, in quanto la gioia la distrae e non riesce ad entrare nello spirito drammatico dei personaggi che interpreta, perdendo così quell' arte che la rendeva tanto speciale agli occhi del suo amato. Dorian, deluso, la lascia e Sybil, per l'amarezza, si toglie la vita.
Nel film, invece, Dorian ha un colpo di fulmine per Sybil dopo averla vista in una locanda e solo successivamente in teatro. I due si innamorano, Dorian promette a Sybil il matrimonio e passano anche una notte di passione. Pochi giorni dopo, manipolato da Lord Henry, Dorian viene portato in un bordello, dove si lascia andare al piacere: dopo questa esperienza, capisce di non voler più sacrificare la sua vita in matrimonio e di volersi dedicare unicamente alle passioni. Così, dice a Sybil di non affrettare le cose e che c'è ancora tempo per metter su famiglia. Sybil, che all'insaputa di Dorian aspetta un bambino da lui, capisce di esser stata tradita e che il suo amato è cambiato. Disperata, si butta in un lago dove annega.
Nel libro il quadro non viene mai mostrato in pubblico, anzi, rappresenta un legame molto intimo tra Dorian e Basil.
Nel film, pur di convincere Basil a non pensare al quadro, Dorian si concede al pittore (OMOSESSUALE). Questo assolutamente non accade nel libro.
Nel libro non vengono descritti i "peccati" del protagonista, che durante i suoi misteriosi viaggi va in cerca della bellezza senza raccontarne i particolari. Nel film, invece, viene mostrato un Dorian esplicitamente libertino.
Il personaggio di EMILY WATTON è stato inventato e inserito nel film per dare un'opportunità di redenzione ad un Dorian Gray maturo e stanco di una vita di piaceri effimeri e ricordi dolorosi.
Nella scena finale del film è Lord Henry che, preoccupato per la figlia, decide di scoprire il segreto di Dorian. Dopo aver capito che c'è qualcosa di strano nella sua giovinezza e soprattutto che tenga il quadro nascosto, corrompe il suo maggiordomo per farsi dare le chiavi della soffitta. Qui scopre il quadro e lo brucia. Dorian allora si rende conto di quanto sia stata sbagliata tutta la sua vita, giura amore ad Emily e pugnala il quadro definitivamente, mettendo fine al suo dolore. Nel libro invece Dorian, ossessionato dal peso dei suoi delitti ed inorridito dal ritratto della sua anima corrotta, desidera la morte. Così, solo e disperato nella sua tetra soffitta, pugnala il quadro, la fonte di tutto il male, e muore trasformandosi nel mostro che prima era intrappolato nel ritratto.
Nel suo libro Oscar Wilde comunica una vera e propria celebrazione del culto della bellezza, una ‘professione di fede’ che l'autore tende a perseguire nell’arco della sua intera esistenza, sia attraverso la sua produzione artistica che per mezzo della sua condotta decisamente anti-Vittoriana e anti-conformista, sprezzante del buonsenso e dei canoni della morale borghese. Un’esperienza, quella estetica, che non sempre si rivela giusta e retta. La VISIONE DELLA VITA COME ARTE implica infatti da un lato la ricerca del piacere, ovvero l’edonismo, dall’altro uno stile di vita disinibito e dissoluto che porta allo sfacelo morale e, nel caso di Dorian Gray, al crimine.
Nel film invece, oltre al fatto che l'atmosfera è molto più gotica e inquietante, molte scene e pesonaggi sono inventati, il tema principale che viene comunicato è quello della ricerca del PIACERE FISICO, sessuale; e in questa prospettiva l'arte, elemento fondante della vita di Oscar Wilde, viene del tutto esclusa.
il film mi ha profondamente delusa!!!!non rispetta minimamente il libro che è molto più coinvolgente!non hanno rispettato la vera traccia della storia..che amarezza...bello sto blog..si si veramente
RispondiEliminacome sempre i film sono molto peggio del libro... ovviamente per chi ha letto il libro prima... ovviamente perchè può essere diversa la visione del regista o è impossibile riprodurre scene o pensieri che voleva trasmettere l'autore
RispondiEliminaProprio per questo l'autore del libro partecipa quasi sempre alla produzione del film.. solo che in questo caso era un po' difficile che oscar wilde partecipasse!
RispondiEliminaha ha...vero!
RispondiEliminaIo il film non l'ho visto ma ero curioso di vederlo...poi chiunque mi ha sconsigliato di vederlo.. queste cose proprio non le capisco...a volte bisogna accontentarsi e non per forza creare qualcosa, in questo caso una produzione cinematografica, che in qualche modo rispecchi dei canoni odierni...peccato per questo film..un flop!